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BABBO NATALE È RIMASTO A PIEDI #4

Quarta Puntata – 21 Dicembre

le gemelle diverse del Natale

L’Allarme

Il campanello della Befana continua a suonare in tutto il paese, compreso nelle orecchie della Befana stessa, che in quel momento è in fila dal ricambista per acquistare un nuovo albero a camme con profili più spinti per la sua Triumph. Allarmata, si fionda a casa dove trova Rudolf che fissa la porta, completamente immerso nei suoi pensieri. La renna ripensa a quanto era felice prima, a quanto gli piacesse trainare la slitta di Babbo Natale in giro per il mondo, a quanto adorasse sbirciare dalle finestre delle case per vedere i bambini illuminarsi in volto alla vista dei regali. E pensa a come il sindacato e l’elfa avessero rovinato tutto, ma soprattutto a come lui e le altre renne lo avessero permesso.
“Rudolf, che ti prende, che ci fai qui?”
“Befana, il Natale, i bambini, l’elfa del sindacato, il portiere con la PEC, doveva aspettare 48 ore…”
“Rudolf non ti capisco, che stai dicendo?”
“La Vespa sta per prendere fuoco… il Natale finirà per sempre ed è solo colpa mia!”

Il Confronto

La Befana lascia la Triumph, afferra la scopa e in mezzo secondo è alla fabbrica dei giocattoli, mentre Rudolf sta ancora vaneggiando.
Trova tutti seduti fuori, anche Babbo Natale. Si fionda dentro l’officina dove trova l’elfa intenta a cercare qualcosa, sbraitando: “Dov’è? Non è possibile che non ce ne sia neanche uno. Maledizione, maledizione!”
“Che stai cercando?” chiede Befana.
“Oh finalmente qualcuno che potrebbe essere utile! Dimmi che hai un accendino, o un fiammifero. Qui nessuno fuma, non ti sembra assurdo?”
“A che ti serve l’accendino?”
“A dare fuoco a questo posto, a cominciare da questo inutile pezzo di metallo. Dai, dimmi che almeno tu servi a qualcosa.”

La Rivelazione

Befana si trasforma: gli occhi le diventano completamente neri e vuoti, privi di qualsiasi umanità. La scopa sparisce, come fosse terrorizzata. Afferra l’elfa per il collo.
“Ora dimmi, prima che io ti cancelli: perché?”
“Perché così il Natale sarà sotto il mio controllo, io prenderò il tuo posto e tu diventerai la mia serva. Non mi riconosci, vero?”
“Dovrei?”
“Sono Anafeb, la tua dolce sorellina” e mentre pronuncia il suo vero nome, l’elfa si trasforma nella Befana.
Ora ci sono due Befane una di fronte all’altra, gemelle identiche tranne che per il colore degli occhi. Befana ha gli occhi color miele dorato e Anafeb ha gli occhi verde giada.

Lo Scontro

All’improvviso la scopa di Anafeb colpisce Befana, che si ritrova stesa a terra, svenuta. Si risveglia poco dopo, legata alla sua vecchia Vespa, seduta su una pozza di benzina, e pensa al vero motivo per cui quella Vespa sta perdendo carburante.
“Sorella, davvero qual è il tuo problema?”
“Sono cresciuta sempre nella tua ombra, ma ora basta! Avrò la mia rivincita e asfalterò chiunque mi troverò davanti. Il Natale sarà mio e i bambini adoreranno me. Finalmente potrò sbarazzarmi di Babbo Natale. Non è stato affatto facile cancellarti dalla sua memoria – per quanto mi sforzassi tu restavi il suo pensiero più felice. Ho dovuto fargli credere di averti tradita, solo così ho potuto nutrire il suo senso di colpa e dedicarmi al mio piano. E mentre lui ti ammetteva un tradimento mai avvenuto, io costruivo la mia vendetta.”
“Quindi non mi ha mai tradita?”
“Scherzi? Quello è pazzo di te. E fra qualche giorno diventerà una delle statue del futuro museo del Natale di Rovaniemi.”

La Rabbia Contenuta

Gli occhi di befana stanno diventando corvini, quando Anafeb, le mette uno specchio di fronte e alla vista della sua Vespa, Befana si placa, sa bene che se lasciasse andare la sua rabbia, della Vespa non resterebbe che polvere.
“Toglimi una curiosità”, dice Befana.
“Volentieri dato che è l’ultima.”
“Se ho capito bene cancellerai il Natale sperando che l’epifania, con l’immagine di nonna Befana, della vecchia scopa che usava per spazzare il cortile, della calza e del carbone che adorava regalare… possa davvero rimpiazzare il Natale.”

Il Piano Fallito

“Certo che no, non sono una sciocca so bene come funziona il marketing. Il Natale resterà ma sarò io a controllare tutto.”
“E come farai senza Babbo Natale, senza la fabbrica e senza gli elfi?”
Anafeb resta senza parole, ci riflette un attimo e sgrana gli occhi… “Oh caspita, è vero come farò, non posso sostituire gli elfi, né tanto meno Babbo Natale e non appena si spargerà la voce nessun altro elfo vorrà lavorare qui e io non posso controllarli tutti.”
Befana sembra stordita, non riesce a credere alle sue orecchie. “Sei Seria?” Chiede gridando.
“Non ci avevo pensato ok? Non posso pensare a tutto io, il mio lavoro è già molto impegnativo e tra le altre cose mi piace.”

La Decisione

Al sentire quelle parole gli occhi della Befana diventano neri come il pozzo più profondo della terra.
“La tua Vespa!” Grida Anafeb e Befana torna in sé ma l’occhio sinistro rimane nero.
“Che pensi di fare?” chiede Befana.
“Penso di cancellare la memoria a tutti, te compresa, e di farmi passare la gestione del Natale volontariamente.”
“Oppure”, ribatte Befana, “potresti chiedere a Natale di darti la gestione di tutto il reparto marketing, lui cerca qualcuno da anni, tu fai quello che ti piace e io posso finalmente tornare alla mia Triumph, ovviamente non prima di averti bruciato l’anima.”
“In effetti così è molto meglio, e sia allora, è deciso faremo così, tranne che per la storia dell’anima. Ti lascio qui 3 giorni, sai bene cosa significano per noi 3 giorni. Ti saluto sorellona.”
E lascia lì Befana a urlare la sua rabbia, gli occhi che oscillano tra il dorato e il nero dell’abisso più profondo, come se stesse combattendo una battaglia interiore per mantenere il controllo.
Tra pochi giorni i bambini di tutto il mondo si raduneranno per aprire i loro regali e il Natale quest’anno, potrebbe non arrivare.

Continua nell’ultima puntata…

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